
Staff VigoBus
LAVORI STRADALI IN MONTECHIARO D’ASTI
Linea 34 Castelnuovo D.B. – Asti
S’informano gli Utenti che
dal 16/03/2020 (per 45 giorni circa)
fino a fine lavori in Montechiaro D'Asti in Via Mairano,
le corse della Linea 34 Castelnuovo D.B. – Asti
non transiteranno da Villa San Secondo.
Si precisa che transiteranno
da Cossombrato solo le corse dirette a Corsione
.
S’invita l’utenza a visionare l’orario aggiornato
della linea 34 Castelnuovo D.B. – Asti
e la linea 105 Chivasso – Asti
per gli utenti di Villa e Cossombrato.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
Sfida al Barocco - Roma Torino Parigi 1680 – 1750
Uno straordinario percorso artistico verso la modernità
Dal 13 marzo al 14 giugno 2020.
Oltre 200 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni di tutto il mondo per una mostra imperdibile, allestita nei grandiosi spazi della Citroniera Juvarriana della Reggia di Venaria.
La Sfida al Barocco è quella lanciata dagli artisti in nome della modernità con la sperimentazione di nuove forme e nuovi linguaggi di comunicazione elaborati tra il 1680 e il 1750. Una ricerca che si sviluppa tra Roma e Parigi, i due poli di attrazione dell’Europa moderna con cui la Torino di quegli anni intesse un intenso dialogo di idee e di scambio di opere e di artisti, che contribuiscono a una stagione epocale di rinnovamento delle arti sulla scena internazionale.
Le favole antiche nei teatrali quadri di storia, i racconti sacri nelle pale d’altare, la seduzione e la grazia nelle sculture e nei dipinti, la progettualità degli spettacolari modelli di architettura e la raffinatezza preziosa di arredi e ornamenti (insieme al fiabesco Bucintoro dei Savoia in chiusura della mostra) accompagnano i visitatori lungo l’appassionante e sorprendente percorso alla ricerca di un’identità moderna.
La mostra, curata da Michela di Macco e Giuseppe Dardanello, affiancati da un comitato scientifico internazionale, rappresenta l’esito di un articolato progetto di ricerca svolto nell’ambito del Programma di ricerche sull’età e la cultura del Barocco della Fondazione 1563.
Nei grandiosi spazi della Citroniera Juvarriana della residenza sabauda alle porte di Torino, saranno ospitati per questa mostra, oltre 200 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni di tutto il mondo per un imperdibile tuffo nel barocco e in particolare nella sfida che gli artisti, in nome della modernità, hanno lanciato con la sperimentazione di nuove forme e nuovi linguaggi di comunicazione elaborati tra il 1680 e il 1750.
Una ricerca, quella degli artisti in questo periodo storico, che si sviluppa tra Roma e Parigi, i due poli di attrazione dell’Europa moderna con cui la Torino dell’epoca riuscì a creare un intenso dialogo di idee e di scambio di opere e di personalità, che contribuiscono a una grande stagione di rinnovamento delle arti sulla scena internazionale.
Questa mostra alla Reggia di Venaria è un viaggio appassionante e sorprendente attraverso quest’epoca di ricerca di un’identità moderna e vanta la partecipazione eccezionale del Museo del Louvre e la collaborazione speciale di grandi musei di Roma, Torino e Parigi.
Progettata dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, è organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Partner Intesa Sanpaolo.
La mostra vanta la partecipazione eccezionale del Museo del Louvre e la collaborazione speciale di grandi musei di Roma, Torino e Parigi:
→ Roma, Accademia Nazionale di San Luca
→ Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini e Galleria Corsini
→ Torino, Musei Reali - Biblioteca Reale, Galleria Sabauda, Palazzo Reale
→ Torino, Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica
→ Parigi, Musée des Arts Décoratifs
→ Parigi, Musée du Louvre
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Quando
Data/e: 13 Marzo 2020 - 14 Giugno 2020
Orario: 09:30 - 17:30
Sabato, domenica e festivi: dalle ore 9.30 alle 19.00 - Chiuso il lunedì
Dove
Reggia di Venaria Reale
Piazza della Repubblica, 4 - Venaria Reale
Prezzo
Intero: 14 euro - Ridotto: 12 euro
Chiuse tutte le scuole del Piemonte di ogni ordine e grado
Interruzione dei servizi scolastici
Ordinanza del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute, d'intesa con il presidente della Regione Piemonte, per contenere il diffondersi del coronavirus, ha emanato un’ordinanza di chiusura dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, compreso il personale, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali (compresi i tirocini), master, corsi universitari di ogni grado e università per anziani. Il provvedimento, adottato in linea con quanto emanato anche nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, è immediatamente operativo su tutto il territorio piemontese, fino a nuove disposizioni.
Si avvisa quindi la Spettabile Clientela
che fino a nuove disposizioni della Regione Piemonte
tutte le corse con periodicità scolastica sono sospese.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
Salone Internazionale del Libro 2020
A causa dell'emergenza COVID-19, il Salone Internazionale del Libro di Torino non si terrà dal 14 al 18 maggio.
Le nuove date saranno annunciate non appena sarà possibile una valutazione esaustiva degli scenari futuri.
Il Salone Internazionale del Libro è la prima e la più grande fiera dell’editoria italiana.
Ogni anno, a maggio, si danno appuntamento a Lingotto Fiere oltre 1.200 editori, tutta l’editoria italiana è a Torino dai grandi gruppi agli indipendenti, con scrittori, librai, bibliotecari, agenti, illustratori, traduttori. È l’occasione per conoscere la produzione libraria, attraverso l’incontro con tutti i componenti della filiera editoriale.
Il Salone è un'occasione unica per i lettori di ogni età, ed è anche imprescindibile per chi di mestiere di occupa di libri, che trovano nel Salone l’occasione per farsi conoscere e creare legami e connessioni. Questo incrocio rende unica la fiera: nello stesso luogo, per cinque giorni, si ritrova chi i libri li fa, e chi li legge.
Il Salone è cinque cose in una: è al tempo stesso una libreria immensa, con i suoi 63.000 mq di spazi espositivi, visitati, nel 2019, da 148.034 persone.
È un festival internazionale della cultura con un palinsesto di oltre 1.200 presentazioni editoriali, convegni, appuntamenti, dibattiti, spettacoli e più di 2.000 relatori e ospiti da ogni parte del mondo. Negli anni si sono succeduti al Salone scrittori che hanno fatto la storia della letteratura: da Iosif Brodskij (che ha inaugurato la prima edizione) a Wole Soyinka, tra i più autorevoli ospiti del 2019, passando, solo per citarne una minima parte, per Herta Müller, Orhan Pamuk, Salman Rushdie, Richard Ford, David Grossmann, Marilynne Robinson, Mo Yan, Emmanuel Carrère, Javier Marias...
È un’occasione professionale unica, per la vendita dei diritti editoriali: il SalTo Rights Centre rende possibile, dentro il Salone, l’incontro tra gli operatori del libro che si confrontano per lo scambio dei diritti di edizione e traduzione e per la realizzazione di film, serie tv e animazione. Nel 2019 il SalTo Rights Centrle ha chiuso con 900 iscritti da 39 paesi , per oltre 3.500 incontri one-to-one. È il cuore internazionale del Salone, occasione per promuovere opere e autori stranieri in Italia, libri in traduzione ma anche in lingua originale, per cui Torino è un buon mercato.
Il Salone è un importante progetto educational per la promozione del libro e della lettura presso i giovani lettori con un grande spazio – il SalTo Diventi – che ha ospitato 21.733 tra bambini e ragazzi nel 2019. Completamente dedicato alle nuove generazioni, ospita un palinsesto culturale fatto di incontri con grandi ospiti, laboratori gratuiti, librerie, giochi.
Inoltre, il Salone coinvolge la città di Torino e il territorio regionale con Salone Off che porta la cultura nelle strade, piazze, scuole, fabbriche dismesse, biblioteche, centri d’incontro, parchi e impianti sportivi dei quartieri di Torino.
Torino Jazz Festival 2020
Dal 25 aprile al 2 maggio 2020 si terrà l’ottava edizione.
DATA DA CONFERMARE!!!
Torino Jazz Festival, un omaggio al jazz in tutte le sue declinazioni espressive. In cartellone, grandi nomi internazionali, artisti di ricerca ed eccellenze del territorio. Gli 8 giorni di programmazione saranno, come sempre, ricchissimi di produzioni originali. Il TJF – grande evento culturale primaverile – nelle ultime due edizioni ha conquistato, grazie alla sua attenzione al contemporaneo, una precisa identità nel panorama internazionale. Diretta dai musicisti Giorgio Li Calzi e Diego Borotti, la rassegna jazz porterà centinaia di artisti a esibirsi, a prezzi popolari, sul palco delle OGR, nei club della città e in varie sale da concerto dal Piccolo Regio al Conservatorio Giuseppe Verdi e in altri luoghi della città. Il TJF 2020 cresce ancora: in programma, insieme ai grandi concerti, molte iniziative tra cui i Torino Jazz Meetings (dove si incontrano gli operatori del settore) e le incursioni musicali dei Jazz Blitz in luoghi atipici.
Salif Keita “Un autre blanc” (30 aprile, OGR, unica data italiana) Discendente diretto del fondatore dell’impero del Mali, Sundjata Keïta, Salif Keita viene emarginato dalla comunità perché albino. Trova fuori dai confini del Mali le condizioni per potersi esprimere. La sua musica, che incorpora vari stili tradizionali dell’Africa occidentale mescolandoli a suggestioni europee e americane contemporanee, ha saputo conquistare il pubblico trasformando Salif Keita nel patriarca indiscusso della musica africana contemporanea. Esponente di punta della world music negli anni Novanta, è stato tra i primi a trattare nelle canzoni tematiche sui migranti, collaborando con artisti internazionali, come nel caso del suo disco Papa (1999), prodotto da Vernon Reid, che il TJF ospita in un altro concerto. Celebrando i cinquant’anni di carriera, Keita stila un bilancio definitivo in quello che ha dichiarato essere il suo ultimo disco, “Un Autre Blanc”: Una celebrazione della propria umanità nell’essere “un altro bianco”; un grido di denuncia per i diritti civili negati agli albini, ancora soggetti a pesanti discriminazioni in varie zone dell’Africa; il tutto filtrato dall’omaggio al suo adorato Mali.
Zig Zag Power Trio feat. Vernon Reid, Will Calhoun & Melvin Gibbs (30 aprile, Auditorium del Conservatorio, prima data in Europa). Saliranno sul palco tre leggende della musica, Vernon Reid e Will Calhoun, membri fondatori dei Living Colour, insieme al bassista Melvin Gibbs (Rollins Band e Arto Lindsay), per dare vita a un live ricco di energia e groove contagiosi che pescano a piene mani nelle loro comuni radici funk e jazz. I tre metteranno apparentemente in secondo piano i loro infuocati trascorsi hard rock per scavare nella musica con libertà, quella che un power trio può consentire al meglio. Come ha scritto The New Yorker: “Un trio di grande potenza che porta in dote il noise, il funk, il rock e il jazz.”
Bireli Lagrene & Charlier/Sourisse ‘Multiquarim Big Band’ in ‘Remember Jaco Pastorius’(28 aprile OGR, prima data in Italia). La scomparsa di Jaco Pastorius, ha lasciato un vuoto immenso nel mondo della musica. Pastorius nella sua carriera è stato una colonna portante dei Weather Report nel loro periodo di grazia, ha inciso con Herbie Hancock, accompagnato Joni Mitchell e suonato con chitarristi del calibro di Pat Metheny, Mike Stern e… Biréli Lagrène. Il virtuoso chitarrista francese, erede della tradizione manouche di Django Reinhardt, per rendere questo omaggio ancora più sorprendente, abbandona per una volta il suo amato strumento e imbraccia quello preferito da Jaco, il basso elettrico fretless. Accompagnato da una big band dalla sorprendente energia, il concerto pesca a piene mani nei dischi da leader di Pastorius e recupera qualche brano immortale dei Weather Report.
Peter Erskine Trio (25 aprile, Auditorium del Conservatorio). Duttile come pochi altri batteristi, Peter Erskine è un’icona del jazz mondiale che ha scritto pagine di storia musicale. Votato miglior batterista dell’anno per dieci volte dai lettori del Modern Drummer Magazine, dopo aver suonato nei Weather Report, con Joni Mitchell, Michael Bublé, Diana Krall, solo per fare qualche nome, e vinto due Grammy Awards, Erskine privilegia negli ultimi anni la sua attività di leader. Il trio acustico lo vedrà affiancato dal prezioso pianista Alan Pasqua e dal contrabbassista Darek Oles,.
Inedita collaborazione tra la Filarmonica TRT e il Torino Jazz Festival (27 aprile, Teatro Regio). Protagonista di questo incontro sarà Gianluigi Trovesi, uno dei jazzisti italiani più prestigiosi di sempre, con il suo Ensemble incontra la tromba di Fabrizio Bosso e la Filarmonica TRT diretta da Stefano Montanari, con gli arrangiamenti di Corrado Guarino . Trovesi si esibirà nella doppia veste di interprete al clarinetto e di compositore: il concerto esplora gli universi sonori a lui cari, spaziando dalle danze della tradizione popolare alla musica rinascimentale e barocca, dall’improvvisazione di matrice jazzistica alle riletture originali di materiali verdiani e schubertiani.
Inoltre, in occasione del ventennale del Museo Nazionale del Cinema e di Film Commission Torino Piemonte – anno che la Città di Torino dedica alla settima arte – il TJF presenterà un evento speciale, in esclusiva europea, dove musica e cinema dialogheranno alla pari in una grandiosa coproduzione TJF-Museo Nazionale del Cinema, pensata appositamente per festeggiare il doppio compleanno. Il trio di Bill Frisell, uno dei massimi esponenti del jazz contemporaneo, da sempre abituato a spaziare tra più generi, mercoledì 29 aprile al Cinema Massimo, incontrerà il cineasta Bill Morrison, un geniale sperimentatore, capace, nelle sue pellicole, di mescolare magistralmente musica e immagini.
Helmut Newton - Works
dal 30 Gennaio 2020 al 3 Maggio 2020
La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre la stagione espositiva del 2020.
La GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino apre la stagione espositiva del 2020 inaugurando la grande retrospettiva Helmut Newton. Works, promossa da Fondazione Torino Musei e prodotta da Civita Mostre e Musei con la collaborazione della Helmut Newton Foundation di Berlino.
Il progetto espositivo è a cura di Matthias Harder, direttore della fondazione tedesca, che ha selezionato 68 fotografie con lo scopo di presentare una panoramica, la più ampia possibile, della lunga carriera del grande fotografo che sin dagli inizi non ha mai smesso di stupire e far scalpore per i suoi concetti visivi veramente unici. Il risultato è un insieme di opere non solo particolarmente personali e di successo, ma che hanno raggiunto un pubblico di milioni di persone anche grazie alle riviste e ai libri in cui sono apparse, e alle mostre delle sue foto.
“La fotografia di Helmut Newton, che abbraccia più di cinque decenni, sfugge a qualsiasi classificazione e trascende i generi, apportando eleganza, stile e voyeurismo nella fotografia di moda, esprimendo bellezza e glamour e realizzando un corpus fotografico che continua a essere inimitabile e ineguagliabile”, afferma Matthias Harder.
Nel percorso di mostra si spazia dagli anni Settanta con le numerose copertine per Vogue, sino all’opera più tarda con il bellissimo ritratto di Leni Riefenstahl del 2000, offrendo la possibilità ai visitatori di comprendere fino in fondo il suo lavoro come mai prima d’ora.
Quattro sezioni che rendono visibile come in questo lungo arco di tempo, Newton abbia realizzato alcuni degli scatti più potenti e innovativi del suo tempo. Numerosi ritratti a personaggi famosi del Novecento, tra i quali Andy Warhol (1974), Gianni Agnelli (1997), Paloma Picasso (1983), Catherine Deneuve (1976), Anita Ekberg (1988), Claudia Schiffer (1992) e Gianfranco Ferré (1996). Delle importanti campagne fotografiche di moda, invece, sono esposti alcuni servizi realizzati per Mario Valentino e per Thierry Mugler nel 1998, oltre a una serie di importanti fotografie, ormai iconiche, per le più importanti riviste di moda internazionali.
L’obiettivo di Newton aveva la capacità di scandagliare la realtà che, dietro il gesto elegante delle immagini, permetteva di intravedere l’esistenza di una realtà ulteriore, che sta allo spettatore interpretare.
“Helmut è un gran manipolatore. Sa esattamente quello che vuole ed è implacabile nel cercare di ottenerlo sulla pellicola. Gli piace la teatralità della fotografia. Le modelle diventano le sue creature, i suoi personaggi" (June Newton)
La fotografia di moda, ad esempio, non solo descrive ma ridefinisce lo spirito dei tempi, mira a raccontare con le immagini storie emozionanti e sorprendenti, compito per il quale Newton si è sempre mostrato all’altezza spingendosi sempre oltre la normale prassi, intrecciando una narrazione parallela, talvolta tinta di surrealismo o di suspense, travalicando i tradizionali approcci narrativi, è intrisa non solo di lussuosa eleganza e sottile seduzione, ma anche di riferimenti culturali e di un sorprendente senso dell'umorismo.
Il chiaro senso estetico di Newton pervade tutti gli ambiti della sua opera, oltre alla moda, anche nella ritrattistica e nella fotografia di nudi. Al centro di tutto le donne. Ma l’interazione tra uomini e donne è un altro motivo frequente della sua opera.
"La moda è stato il mio primo desiderio, sin da ragazzo. E, ovviamente, volevo diventare un fotografo di Vogue" (Helmut Newton).
Newton era in grado di trasformare luoghi banali in palcoscenici teatrali dai forti contrasti o particolarmente minimalisti per i suoi scenari assolutamente non convenzionali: "Non m’interessa il buon gusto. (...) Mi piace essere l'enfant terrible" (Helmut Newton).
Uno dei set fotografici preferiti era il garage del suo condominio a Monaco, con modelle e auto parcheggiate disposte a formare un dialogo visivo.
Helmut Newton morì improvvisamente il 23 gennaio 2004 a Los Angeles, prima di poter assistere alla completa realizzazione della Fondazione a lui dedicata.
Helmut Newton Works è il titolo del grande volume edito da Taschen che comprende anche le foto esposte in mostra e ne rappresenta idealmente il catalogo.
Orari di apertura: da martedì a domenica: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti: Intero 10,00€ Ridotto 8,00€ Ingresso gratuito Abbonamento Musei e Torino Card
Musei gratis a Torino
Ogni primo martedì del mese non festivo, nei Musei della Fondazione Torino Musei, l'ingresso è gratuito:
GAM - Galleria d'Arte Moderna - via Magenta 31
orario 10.00 - 18.00
MAO - Museo d'Arte Orientale - via San Domenico 11
orario 10.00 - 18.00
Palazzo Madama, pur facendo parte della Fondazione Torino Musei, il martedì è chiuso per riposo settimanale; la giornata di ingresso libero è quindi spostata a ogni primo mercoledì (non festivo) del mese.
La prossima apertura gratuita è prevista per mercoledì 5 febbraio, con orario 10.00 - 18.00.
La Rocca del Borgo Medievale - Parco del Valentino, viale Virgilio 107, non fa più parte della Fondazione Torino Musei, quindi ha annullato la giornata ad ingresso libero.
L'ingresso al Borgo Medievale invece è sempre gratuito con orario 9.00-20.00 da aprile ad ottobre e 9.00-19.00 da novembre a marzo.
Quando l'ingresso ai musei è gratuito, abitualmente, le mostre temporanee ospitate all'interno sono comunque a pagamento.
Per gli under 18 è sempre possibile visitare gratuitamente tutti i musei della Fondazione Torino Musei.
Grazie alla collaborazione con Google Art Project le opere esposte nei musei della Fondazione Torino Musei sono accessibili anche in rete con un tour virtuale a 360°:
GAM
Palazzo Madama
MAO
Borgo Medievale
Altre aperture agevolate o straordinaria nei musei:
I musei statali offrono l'ingresso gratuito la prima domenica del mese non festiva tra ottobre e marzo.
Prossimi appuntamenti domenica 2 febbraio e domenica 1 marzo 2020 per i Musei Reali e il Polo Museale del Piemonte.
La Fondazione Merz permette l'ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
L'iniziativa #iovadoalmuseo promossa dal Mibac prevede sempre l'ingresso gratuito under 18 e l'ingresso ridotto a 2 euro per under 25 in tutti i musei statali sul territorio nazionale.
Il Museo Egizio offre l'ingresso gratuito il giorno del proprio compleanno. Per usufruire della gratuità è necessario esibire in biglietteria un documento di identità.
Info:
Fondazione Torino Musei
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli
Tra le colline dell’astigiano piemontese si nasconde
un mondo sotterraneo misterioso e affascinante:
Le Cattedrali Sotterranee, lunghissimi tunnel e gallerie
scavate nel tufo a partire dal XVI Secolo.
Qualcuno ha mai sentito parlare delle Cattedrali Sotterranee di Canelli, in provincia di Asti? Forse lo ha sentito quando l’UNESCO ha proclamato sia il paese che le Cattedrali patrimonio mondiale dell’umanità. Oppure ne ha sentito parlare come una leggenda o, più semplicemente, perché amante del buon vino ne ha visitata qualcuna quando si è recato presso una delle diverse aziende enologiche. Quale che sia il caso, se ancora non lo si è fatto, vale davvero la pena fare una gita a Canelli per ammirare da vicino queste meraviglie.
Le Cattedrali Sotterranee di Canelli
Secondo la storia ufficiale, le Cattedrali Sotterranee di Canelli sono state scavate sottoterra, nel tufo che contraddistingue il terreno di queste colline, a partire dal XVI Secolo e, presumibilmente, fino al XIX Secolo. Le Cattedrali Sotterranee altro non sono che lunghi cunicoli, tunnel, gallerie e stanze scavati nel tufo calcareo, che hanno tuttavia un fascino incredibile. Si tratta di una sorta di città sotto la città, che si dipana per la bellezza di oltre 20 chilometri sotto il paese e le colline di Canelli, a una profondità di circa 32 metri. Il soprannome “Cattedrali” è stato a esse attribuito per via del silenzio che permea l’atmosfera, quasi fossero appunto dei Duomi in cui vige un sacro silenzio. Ma lo spettacolo che accoglie i visitatori, spesso lascia senza fiato tanto è incredibile.
Perché sono state scavate le Cattedrali di Canelli
Qualcuno di certo si sarà domandato il perché qualcuno si sia preso la briga di scavare tutti quei tunnel così imponenti sottoterra. A risposta della lecita domanda, si può ricordare che Canelli e le sue colline sono terra di vini – di grandi vini. E, proprio le Cattedrali Sotterranee sarebbero state realizzate per custodire al meglio questo prezioso tesoro. Grazie infatti alla temperatura di circa 12-14 °C e all’umidità che qui sono mantenute costanti, i vini e gli spumanti vi trovano il luogo ideale per maturare al meglio. Tanto che il risultato è proprio una produzione famosa non solo in Italia ma anche all’estero. Inutile ricordare che proprio qui nel 1865 è nato il primo spumante italiano. E più precisamente nelle storiche Bosca e Gancia.
Come andare a vedere le Cattedrali Sotterranee di Canelli
A chi è venuta la curiosità di andare a vedere dal vivo le Cattedrali Sotterranee di Canelli, basti sapere che molte di queste sono aperte al pubblico, e possono pertanto essere visitate. La maggior parte sono di proprietà di aziende enologiche altrettanto famose, come per esempio le Cantine Contratto, le Cantine Bosca, le Cantine Gancia e le Cantine Coppo.
Per potersi recare a visitare le Cattedrali Sotterranee è necessario prendere un appuntamento. Per questo basta contattare le Cantine vinicole, che offrono delle visite guidate, di cui gli indirizzi che trovate qui sotto.
Cantine Gancia – Corso Libertà, 66 Canelli (AT) – tel. 0141.830262 – 0141 830253 – e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – http://www.gancia.it/.
Cantine Bosca – Via G. B. Giuliani, 23 Canelli (AT) – tel. 335.799 68 11 – e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – https://www.bosca.it/.
Cantine Contratto – Via G. B. Giuliani, 56 Canelli (AT) – tel. 0141.823349 – e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – http://www.contratto.it/.
Cantine Coppo – Via Alba, 68 Canelli (AT) – tel. 0141.823146 – e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – https://www.coppo.it/.
Fonte: www.torinofan.it
RIVENDITA DI MONTECHIARO D’ASTI
RINNOVO ABBONAMENTI PRESSO
RIVENDITA DI MONTECHIARO D’ASTI
TABACCHERIA CALOSSO
Informiamo gli Utenti che a partire dal 22/01/2020
Sarà di nuovo possibile acquistare gli abbonamenti presso la rivendita
Tabaccheria Calosso sita in Via Roma 3 a Montechiaro D'Asti(AT).
oppure ONLINE sul nostro sito internet
http://www.vigobus.it/bip-card/abbonamenti
Per vedere tutte le rivendite più vicine.
La Direzione
A.T.A.V. VIGO S.p.a.
LA MOSTRA SUI CLASSICI DISNEY AL MUDEC
Esplorare il dietro le quinte dei capolavori Disney e comprendere come nasce un film di animazione.
La mostra presenta un approfondimento sullo straordinario talento degli artisti degli Studios Disney nell’arte di raccontare storie senza tempo. Nel corso dei decenni, gli Studios hanno saputo trasformare antiche storie adattandole allo spirito dei tempi attraverso la creazione di personaggi affascinanti, mondi incantati e tematiche attuali.
Per quanto il loro messaggio sia rimasto inalterato nel tempo, le tecniche e i metodi narrativi si sono evoluti. L’esposizione darà la possibilità a bambini e adulti di esplorare il dietro le quinte dei capolavori Disney e comprendere come nasce un film di animazione.
Il MUDEC ha il piacere di ospitare la mostra “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo”. Incantare attraverso racconti fantastici è una dote antica quanto l’umanità, ma trasformare questi viaggi affascinanti in storie memorabili richiede un’immensa maestria.
Rendere una storia senza tempo è un’arte ma dietro un risultato artistico perfetto, c’è sempre un lavoro di ricerca, spesso sconosciuto a chi ascolta queste storie. La mostra vuole raccontare al pubblico questo processo creativo, approfondendo lo straordinario talento degli artisti degli Studios Disney nel creare capolavori senza tempo, dai primissimi lavori concepiti negli anni Trenta fino all’ultimo nato, Frozen II.
Lo scopo è raccontare a bambini e adulti come nasce un capolavoro d’animazione, il dietro le quinte, entrando nel vivo dello studio e della produzione artistica: anni di lavoro destinati a far prendere vita a migliaia di immagini, per tradurle in un film, integrandole con colonne sonore affidate a grandi compositori e diventate iconiche.
Il grande sforzo innovativo degli artisti di Disney è sempre stato quello di adattare storie di tradizione popolare al cinema, utilizzando tecniche e metodi narrativi che si sono evoluti nel tempo ma lasciando inalterato il loro messaggio originario. Il merito di Walt Disney infatti è stato proprio questo: aver dato nuova linfa vitale ai racconti delle diverse tradizioni, dall’epica classica alle favole delle culture orientali fino a Kipling, Barrie, Carroll.
Attraverso la visione di una storia tutti riescono ad arricchire il proprio patrimonio di emozioni e sogni, confrontandosi con la realtà attraverso l’identificazione con i personaggi. Ecco perché la mostra propone un inevitabile approccio di edutainment, che coinvolge bambini e adulti fin dall’ingresso in mostra.
Attraverso il fascino immortale del C’era una volta, il pubblico varca una soglia che lo immette nella propria personale dimensione fantastica, offrendogli la possibilità di creare dal nulla una sua storia, utilizzando le tecniche di animazione raccontate in mostra.
INFO
La mostra sarà visibitabile dal 19 Marzo fino al 13 Settembre 2020.
Si terrà al Mudec (Museo delle Culture) di Milano, in via Tortona 56.
ORARI
lunedì 14.30 - 19.30
martedì - mercoledì - venerdì - domenica 09.30 - 19.30
giovedì - sabato 09.30 - 22.30
ULTIMO INGRESSO UN'ORA PRIMA
Si trova vicino alla stazione di Milano – Porta Genova. In caso veniste in automobile, il museo è dotato di un parcheggio a pagamento (aperto 24h/24).
La tariffa oraria è di € 2,50, quella giornaliera è di € 35,00.
MUDEC Museo delle Culture
Disney
L’arte di raccontare storie
a cura di The Walt Disney Animation Research Library